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Scopríi cosí le varie differenze, i varii modelli, i varii tabú (in primis l’ «olio rosso», poi il «cambio semiautomatico» e infine la tanto famigerata «iniezione») che erano visti come veri e propri «vade retro Satana», non soltanto da altri ragazzi, appassionati come me, che nel frattempo andavo conoscendo nelle mie ricerche, ma anche e soprattutto dagli autorevoli pareri degli allora principali addetti ai lavori (leggi: officine) stanchi delle continue necessarie riparazioni.
E cosí, ottenuta la patente subito a diciotto anni, dopo una brevissima pausa di tre mesi in cui guidai una «Renault4», vendetti la «4», contrariando i miei genitori – che non volevano saperne – acquistando subito una «DS 23 i.e. Pallas», cinque marce, con impianto rigorosamente a GPL (chi poteva mantenerla sennò?) e tassa per l’ autoradio… Aveva appena dieci anni. «Appena» lo diciamo alla data di oggi, ma allora era già vecchia, obsoleta, e venne via per un milione e mezzo delle vecchie lire. Se ne trovavano anche a meno, è vero, ma quella era davvero tenuta bene, di unico proprietario e con pochi km all’ attivo, chiaramente con ancóra la targa quadra nera.
Da allora, a distanza di quasi quarant’ anni, non ho piú lasciato la DS. Non quella stessa, che anni dopo vendetti per acquistarne un’ altra, perché volevo il «semiautomatico», ma sempre e comunque una DS. Questa auto mi ha condizionato la vita. E quindi, già nel 1984, pur lavorando come operaio nella ditta di impiantistica elettrica di mio papà, da subito cominciai contemporaneamente a seguire una officina meccanica autorizzata Citroën dove ero anche cliente, e dove mi recavo di sabato, sempre con la mia DS, per curiosare, imparare, approfondire, nonché… spazzare per terra… e non in cambio di una paghetta!, ma soltanto e unicamente per pura passione! Di sabato giravo anche per recuperi, in cerca di tutto. In realtà non avevo bisogno di nulla, ma la curiosità di scoprire e di vedere era tanta.
Con gli anni crebbi in conoscenza, un po’ da autodidatta, direttamente sulle mie auto, un po’ in officina, fino al 2010, quando decisi di tramutare definitivamente la mia attività artigiana di elettricista, ereditata da mio papà, in officina meccanica e restauro per le DS, frequentando un corso professionalizzante e in seguito diventando operaio meccanico specializzato presso un’ altra autofficina e centro collaudi della mia zona (perché nel frattempo l’ officina dove mi recavo dal 1984 era stata chiusa), ottenendo cosí i requisiti tecnico-professionali di meccatronica indicati dalla CCIAA, necessarî per aprire una mia propria attività economica.
Il resto è storia odierna. Continuo dal 1984 a guidare DS, posseggo una «23 i.e. Pallas», una «21 i.e. cabriolet», due «SM» e una «21 Pallas» del ’67. Ho conosciuto tanta gente, tante persone diverse, e ho avuto la fortuna di poter costruire anche tante amicizie. Finalmente lavoro nella mia officina sulle DS dei miei clienti. Con costanza, impegno e determinazione, il sogno è divenuto realtà, mettendomi in gioco seriamente e professionalmente. Sempre con lo stesso filo conduttore che mi guida, e cioè LA PASSIONE per quest’auto unica, la «PASSIONE DS».
Testo curato da: Giovanni Gatti